Light Painting “Under the Milky Way”: l’Estate di Imago sotto le stelle

Ricorda di guardare in alto alle stelle, e non ai tuoi piedi. Cerca di dare un senso a quello che vedi e chiediti quello che fa vivere l’Universo. Sii curioso.
Stephen Hawking

L’Estate dell’Associazione ImagoZero, nonostante il periodo particolare, non si ferma. Anzi, armati di macchina fotografica e nel rispetto delle norme di sicurezza attuali, si torna finalmente a scattare in compagnia portando il mondo della fotografia sotto le stelle.

In uno scenario decisamente suggestivo: le notti “magiche” e grondanti di stelle della zona di Siracusa.

L’ImagoPhotoWalk del 19 Agosto 2020, infatti, è dedicato alla fotografia della “Milky Way” ed alla tecnica del Light Painting.

E quale migliore data per ricominciare, se non quella del 19 Agosto, che celebra la Giornata mondiale della fotografia 2020?

Under The Milky Way

Una passeggiata fotografica per l’appunto “Under The Milky Way” (citando una canzone dei Church), con il naso all’insù. A scrutare le bellezze e le emozioni della notte che solo un cielo stellato può regalare.

Fotografia di Andrea Belardinelli

La fase organizzativa ha visto i nostri fotoamatori alle prese con la preparazione all’immersione nel buio.

Armati dell’attrezzatura necessaria (il treppiedi e le torce luminose sono d’obbligo) i Soci di ImagoZero sprofondano nella notte, mettendosi alla prova con le prodezze della fotografia “astronomica”.

I nostri soci si sono cimentati nell’esercizio portando a casa scatti molto interessanti.

Fotografia di Andrea Belardinelli
Fotografia di Stefania Stramondo

Perché fotografare la Via Lattea è semplice se si seguono alcune regole base: cercare la location adatta, al riparo dall’inquinamento luminoso, riprendere la giusta porzione di cielo e ovviamente conoscere e scegliere le corrette impostazioni di scatto.

La scarsa luminosità costringe ad usare lunghe esposizioni e diaframmi aperti, ma una volta fatte le scelte giuste, un pò di pratica e di esperienza saranno gli ingredienti fondamentali per portare a casa un risultato che ci sorprenderà!

Fotografia di Alberto Privitera

Il Light Painting

La notte è un’ottima occasione anche per sperimentare e giocare con la luce e cimentarsi in un’altra interessante e (divertente) tecnica: quella del Light Painting.

Se fotografia significa “scrivere con la luce” il Light Painting è senza dubbio una delle espressioni più creative di questo concetto.

Fotografia di Stefania Stramondo

Qui l’ingrediente fondamentale diventa la torcia luminosa (o comunque qualsiasi fonte che sia in grado di creare un’illuminazione artificiale, come un accendino).

Anche perché in questo caso il vero protagonista di questa tecnica è proprio il fotografo: a lui infatti spetta in primo luogo la scelta delle sorgenti luminose che dovranno dare vita all’immagine; ed in seguito “dipingere” con le luci evocando delle figure luminose che spesso generano effetti davvero sorprendenti.

Fotografia di Alberto Privitera
Fotografia di Stefania Stramondo

Dunque luci, stelle e macchina fotografica: cosa si può desiderare di più dalla vita per chi rientra nell’ampio universo del fotoamatore?

Questa è una delle tante esperienze che negli ultimi anni la nostra associazione ha riproposto per fare innamorare chi ci segue dell’arte fotografica: e scattare una foto al cielo significa anche cercare di esprimere l’Infinito dentro di noi attraverso la nostra cara “macchinetta”.

Il video di sintesi di questa magnifica esperienza

Qui di seguito potete guardare un video molto divertente, firmato dalla nostra socia Mariarita Zappalà, che ringraziamo per riprese e montaggio, nel quale ha registrato alcuni momenti di preparazione al nostro ImagoPhotoWalk.

Buona visione e, come sempre: alla prossima iniziativa fotografica!

Riprese e montaggio di Mariarita Zappalà

Ringraziamo Gabriella Ricifari e Mariarita Zappalà per le fotografie della serata.

Simone Bellitto

A Palermo con Ferdinando Scianna, Franco Zecchin e Letizia Battaglia

Il 7 Aprile 2019 è stata una di quelle classiche date che, per i corsisti, i soci e tutto lo staff di ImagoZero Catania, difficilmente potrà essere cancellata dalla memoria.

In un trittico che definire delle meraviglie sarebbe dire poco, l’allegra compagnia di insegnanti e di aspiranti fotografi hanno potuto apprezzare tre stupendi momenti per una giornata assolutamente indimenticabile.

Tre momenti vissuti nella suggestiva cornice di Palermo che, qui di seguito, vogliamo a grandi linee descrivere. Così da poter ipoteticamente comunicare ai lettori quali meraviglie hanno potuto guardare oggi i nostri increduli ed emozionati occhi.

La mostra di Ferdinando Scianna

Ad aprire le danze è stata la mostra dal titolo “Viaggio Racconto Memoria” dedicata ad uno dei fotografi più celebri ancora viventi, che tutto il mondo ci invidia: Ferdinando Scianna.

Il fotografo isolano – reporter di fama e noto membro della Magnum Photos – ci illustra con il suo eccezionale bianco e nero la propria concezione del medium fotografico: uno sguardo a 360° sul mondo che ci circonda.

Ed è questo viaggiare incessante il fulcro della sua opera: un viaggio che è più un iter della mente che fisico.

La mostra, infatti, è sapientemente divisa per vere e proprie mappe concettuali.

Si parte da un viaggio nella memoria, alla ricerca di un’isola che non c’è (più) come quella Sicilia perduta, quasi dimenticata in ricordi che hanno un gusto dolce-amaro. All’insegna di una melanconia per una tradizione che sta scomparendo, sommersa da un eterno presentismo.

Per poi passare verso altri mondi: come ne sono testimonianza i suoi viaggi negli Stati Uniti, metà da lui particolarmente gradite perché fornisce spicchi di realtà che tutti conosciamo, ma che non smettono mai di sorprenderci.

O il suo viaggio verso il “mondo offeso”, citando Vittorini: un viaggio nella sofferenza, nella fame e nei patimenti di luoghi e persone feriti da guerre, epidemie e migrazioni di massa.

Una via crucis nei meandri del dolore che attraversa nazioni come il Libano, l’India, l’Etiopia fino ad arrivare al dramma dei profughi albanesi negli anni ’90.

O ancora il suo rapporto di simbiosi con le ombre: uno strumento per Scianna indispensabile per scrivere con la luce. Ma anche per disegnare ed evidenziare concetti ed emozioni con la sua mano fotografica, diretto prolungamento della sua anima.

E, infine – ma tante altre sotto-trame non mancherebbero – il suo rapporto con gli altri artisti e con il mondo dello spettacolo, finemente narrato dalla bellezza dei suoi ritratti.

Si va dall’affresco “familiare” all’amico e compagno di mille viaggi, Leonardo Sciascia; agli scatti dedicati ad altri maestri della fotografia mondiale come Henri Cartier-Bresson e Jacques Henri Lartigue; per chiudere con l’incontro folgorante con la modella Marpessa, che verrà magistralmente incastonata come una gemma tra le gemme, tra le bellezze e le strade siciliane. All’insegna, in parole povere, di un concetto di “moda” scarno ed essenziale, totalmente privo di patina.

La mostra, in conclusione, è uno spettacolo visivo in cui è concentrata una parte significativa di un’attività prolifica, incessante e mai doma da decenni.

E dalla voce “in carne ed ossa” di Scianna siamo guidati dall’inizio alla fine. Le audio-guide sono come Virgilio e Beatrice per Dante: una voce che ci porta dai meandri dell’Inferno in Terra a mirar le “stelle”. Che queste stelle siano quelle dello spettacolo e non astri celesti, beh, poco importa.

La mostra “Viaggio Racconto Memoria” è esposta al GAM – Galleria d’arte Moderna “Empedocle-Restivo” di Palermo, fino al 28 luglio 2019.

La mostra di Franco Zecchin

Il secondo appuntamento di giornata, non meno emozionalmente intenso, si è svolto (come anche il terzo) al Centro Internazionale di Fotografia, dove la troupe dell’associazione ha avuto il piacere di vedere la mostra, dal titolo “Continente Sicilia” dedicata al fotografo Franco Zecchin.

Fotoreporter che della Sicilia ha fatto il suo vero e proprio “Teatro di guerra”.

Al centro dei suoi scatti, infatti, ci sono le persone che, nel bene o nel male, hanno segnato la storia recente della nostra Isola, bella e maledetta.

Fotografie che spesso “si macchiano” del sangue dei vincitori e dei vinti, a descrivere quel conflitto armato scatenato dalle Mafie senza lasciare nulla all’immaginazione: col coraggio e con la durezza di un pugno allo stomaco veniamo trascinati tra le scene degli omicidi “eccellenti” degli uomini di Stato e della “gente di rispetto”.

Intervallando questo bagaglio di orrori con scene di vita quotidiana, manifestazioni di protesta contro le basi missilistiche, feste paesane e angoli di ospedali psichiatrici. Il tutto in nome della pura e semplice verità.

Questa verità che si trova, si, annaspando tra i corpi senza vita e tra le macerie degli attentati dinamitardi: senza però dimenticare questi martiri come erano da vivi.

Perché il messaggio è chiaro: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici e Cesare Terranova non sono dei santini da esibire quando serve.

La mostra “Continente Sicilia” di Franco Zecchin è visitabile fino al 16 Giugno all’interno dei locali del Centro Internazionale di Fotografia di Palermo.

L’incontro con Letizia Battaglia

Infine l’episodio conclusivo – ma di certo non meno importante della giornata – è stato dedicato all’incontro con la direttrice del Centro Internazionale di Fotografia, vale a dire la fotografa Letizia Battaglia.

Una donna che, dall’alto dei suoi 84 anni, ha le idee assolutamente chiare sul mondo della fotografia e sulla lezione da impartire ad amatori ed aspiranti professionisti, che gli attenti interlocutori hanno assorbito dalla prima all’ultima parola.

La fotografa ha parlato degli anni bui della Sicilia preda della morsa mafiosa, quando con estremo coraggio sfidò l’omertà della città, grazie all’esibizione pubblica delle immagini dei morti ammazzati per strada. Un atto di coraggio che non esiterebbe a rifare, se necessario, anche alla sua veneranda età.

Ha descritto anche le sue esperienze professionali: citando come uno dei suoi punti di riferimento il fotografo ceco Josef Koudelka.

Un artista che ha fatto della macchina fotografica il suo credo di vita, la sua missione: senza scendere mai a nessun compromesso con il mercato e con gli editori, rinnegando il profitto economico per la piena tutela della sua libertà espressiva.

E la Battaglia condivide questo spirito anticonformista: a tutela di una concezione dell’artista che possa essere premiato per i propri meriti, senza divenir mero pasto per i salotti borghesi dell’arte fine a sé stessa.

Infine, ha esortato i giovani amatori a tirare fuori dai propri scatti ciò che realmente si ha dentro: per una fotografia che scuota veramente, che riesca a sconfiggere definitivamente la cecità e l’anestesia visiva alle immagini delle quali siamo quotidianamente vittime.

Concludiamo rispondendo con entusiasmo a questa esortazione: ribadendo che l’associazione ImagoZero non potrà facilmente dimenticare questa giornata.

Così tanto piena e allo stesso tempo così tanto bella da essere volata via come il più fugace degli attimi.

Breve e intensa come il più riuscito degli scatti.

Simone Bellitto